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La gastronomia è una spia interessante
sulle abitudini del nostro paese e sulla capacità di
ricavare in passato i massimi risultati da poche risorse.
La semplicità tipica della gente
di montagna è riconoscibile anche nella preparazione
di molti piatti, la cui bontà non è seconda
a quella di ricette più raffinate. Nelle occasioni
importanti i pranzi iniziano con i crostini neri: ai
fegatini di pollo, buoni e delicati, si aggiungono i funghi.
Il composto ottenuto tritando il tutto, si spalma sopra il
pane fatto a fettine, che si può bagnare nel vin santo
o nel brodo di gallina.
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La cucina consente di riutilizzare, con fantasia
e grandi capacità culinarie, pane e farinacei ... anche il
pane indurito con cui si prepara l'acqua
cotta alla tagliatora. I tagliatori che andavano nel bosco
si cibavano di acqua cotta e pulenda
dorce.
Molto meno antica della polenta dolce,
è quella gialla, cioè ottenuta con la farina
di mais, che nelle campagne del Casentino cominciò
ad essere coltivato nel 1800. Questo piatto è buono
condito con il nostro buon sugo di carne, ma si presta ad
essere utilizzata con tanti altri prodotti quali il cacio,
i funghi o addirittura fritta. Quando si parla di primi
piatti, non si può dimenticare la Panzanella,
un monumento al buon gusto e alla semplicità oltre
che un inno alla primavera. Si prepara, infatti, con pane
raffermo e tutte le verdure fresche che si possono trovare
in un orto.
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Uno dei lavori, che ha segnato la storia di
Badia Prataglia era il carbonaio. Tutti gli uomini che restavano
nel bosco per lungo tempo, dovevano cercare di nutrirsi in modo
abbondante, senza spendere molto: se uno dei piatti che rispondevano
a questa esigenza era l'acqua cotta, l'altro è rappresentato
proprio dalla pasta alla carbonara che si fa con spaghetti, rigatino
pepe , zenzero e pecorino fresco. Passiamo alle carni.
La Scottiglia è una sorta di caciucco
di terra, poiché risulta dall'insieme di carni diverse. Visto
che la bollitura deve procedere con estrema lentezza, le cuoche
erano solite dire che il liquido doveva "sorridere" ma non "gorgogliare".
Questo piatto, le cui origini si perdono nella notte dei tempi,
si può assaggiare nei nostri ristoranti, rispettosi della
tradizione culinaria in tutti i minimi particolari. Il maiale, è
sempre stato allevato nella nostra terra, e cibandosi di castagne
e ghiande, ha raggiunto una qualità eccellente di carne,
buona per sapore e consistenza. Fin dal 1300 esistevano delle regolamentazioni
per quanto riguardava l'allevamento. Questo è essenziale
per comprendere l'antica conoscenza che ha portato ad elaborare
ricette eccellenti nella preparazione dell'animale. Uno di questi
prodotti è il prosciutto.
Un altro è la rosticciana, fatta
con le costole del suino che si gusta con "pan d'un giorno e vin
d'un anno". Che dire poi dei fegatelli saporiti con l'alloro
o conservati nel lardo? Sono ottimi dopo una bella escursione nelle
nostre foreste.
Lasciando le carni, ritorniamo a parlare
di castagne. Con la loro farina infatti si prepara
un ottimo dessert adatto anche per fare merenda, il "Bardino",
meglio conosciuto come castagnaccio, che si può
ancora trovare nelle nostre pasticcerie tradizionali.
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Per quanto riguarda i latticini, non possiamo
tralasciare il famoso raviggiolo. Nel 1515 il Magistrato
Comunitativo di Bibbiena, come dice Grassi in "Memorie del
Casentino", dette in dono a Papa Leone X un raviggiolo in
un canestro di felci.
Se venite a trovarci potrete poi assaggiare
tutti i dolci della tradizione, dai "Cenci", che si
fanno per Carnevale alle buonissime crostate preparate con
marmellata di more. .
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Il gusto da noi, si è mantenuto intatto come il dialetto,
riuscendo ad attutire i colpi che i prodotti moderni stanno facendo
alla buona cucina. Questa è infatti, una grande ricchezza
sia per chi la conserva sia per coloro che hanno l’opportunità
di gustarla: ogni piatto è un capitolo della nostra storia
sociale e spirituale.
Altri piatti caratteristici si basano su prodotti locali, prevalentemente
frutti del bosco e del la sua fauna: polenta con il ghiro,
piatti a base di funghi (ragù, frittate, trifolati, polenta
e funghi, ecc.), lo Scottino, piatto a base di ricotta e
latte pane ma originariamente da siero del latte e ricotta e pane,
e le Mondine, zuppa di castagne secche, le Bricie
cioè le castane cotte alla bracie e i Baloci, ovvero le castagne
bollite.
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